
ATTENZIONE. D’ORA IN POI PER ACCEDERE A QUESTO BLOG UTILIZZARE SOLO L’INDIRIZZO
HTTPS://KURVENAL.WORDPRESS.COM
Dopo la ripresa del Luglio 2017 …
… viene oggi riproposto il “Ratto” con la regia di Strehler. La Scala riprende a intervalli regolari la regia e la scenografia. Ben venga in mezzo a tutte le regie “creative” e cervellotiche (fra cui spicca quella del 2017 al Comunale di Bologna con il sultano come capo dell’ISIS – semplicemente una vergogna- o quella del 2016 alla Deutsche Oper con il Pascià femmina e Osmin ubriacato con la droga). Altri tempi quelli di Strehler, forse, ma di cui non possiamo non provare il rimpianto per l’eleganza e l’inventiva che valorizzano appieno la musica mozartiana rendendo una favoletta uno spettacolo di altissima qualità. Peccato che di sultani come quello del Serraglio non se ne vedano più nella vita reale. Per la scenografia e la regia rimando a quanto scritto nel 2017, uno spettacolo bellissimo, pieno di stile e umorismo che segna un punto fermo nelle regie dell’opera mozartiana.

Qui possiamo solo commentare gli aspetti musicali. Molto buona (e giustamente applauditissima) la direzione del giovane Thomas Guggeis che ha impresso all’orchestra della Scala il giusto brio a partire dall’ouverture e che ha saputo accompagnare alla perfezione la compagnia di canto. Nella quale svetta la Konstanze di Jessica Pratt, una voce perfetta in tutti i registri e che ha espresso tutta la sua arte nella famosa aria “Marten aller Arten“. Dotata di una voce duttile ha valorizzato i sopracuti presenti nella partitura senza mai sforzare e mantenendo una intonazione perfetta. Buona ma non eccellente la prova di Jasmin Delfs come Blonde che in alcuni tratti non ha saputo evitare di sforzare mancando di valorizzare il dettato del salisburghese. A suo merito va ascritto una bella e spiritosa presenza teatrale. Il che vale anche per il Pedrillo di Michael Laurenz con una prova professionalmente di ottimo valore. Meno buona decisamente la prestazione di Daniel Behle come Belmonte che non ha mai superato il livello di una esecuzione di media qualità non all’altezza degli altri interpreti. Quanto all’Osmin di Peter Rose il giudizio non può che essere sospeso a causa dello stato di salute del basso che però pur in una condizione fisica non perfetta ha saputo imprimere al personaggio tutto l’aspetto caricaturale che la parte gli assegna. Una bella voce quella di Sven-Eric Bechtolf come Selim. Grande e meritato successo di un pubblico che ha riempito la Scala in ogni ordine di posti.

|
Direttore |
THOMAS GUGGEIS |
| Regia | GIORGIO STREHLER |
| Scene e costumi | LUCIANO DAMIANI |
| Luci | MARCO FILIBECK |
| Ripresa della regia | LAURA GALMARINI |
| Movimenti mimici | MARCO MERLINI |
Cast
| Selim | Sven-Eric Bechtolf |
| Konstanze | Jessica Pratt |
| Blonde | Jasmin Delfs |
| Belmonte | Daniel Behle |
| Pedrillo | Michael Laurenz |
| Osmin | Peter Rose |
| Servo muto | Marco Merlini |
| Solisti del Coro | Silvia Spruzzola, Julija Samsonova, Luca Di Gioia, Giorgio Valerio |
PS Sono costretto ancora una volta a segnalare che commenti “anonimi” e non inviati ai “commenti” dei posts sono immediatamente cassati




