Sinfonica

Die Entführung aus dem Serail – La Scala 3 Marzo 2024


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Dopo la ripresa del Luglio 2017
viene oggi riproposto il “Ratto” con la regia di Strehler. La Scala riprende a intervalli regolari la regia e la scenografia.  Ben venga in mezzo a tutte le regie “creative” e cervellotiche (fra cui spicca quella del 2017 al Comunale di Bologna con il sultano come capo dell’ISIS – semplicemente una vergogna- o quella del 2016 alla Deutsche Oper con il Pascià femmina e Osmin ubriacato con la droga). Altri tempi quelli di Strehler, forse, ma di cui non possiamo non provare il rimpianto per l’eleganza e l’inventiva che valorizzano appieno la musica mozartiana rendendo una favoletta uno spettacolo di altissima qualità. Peccato che di sultani come quello del Serraglio non se ne vedano più nella vita reale. Per la scenografia e la regia rimando a quanto scritto nel 2017, uno spettacolo bellissimo, pieno di stile e umorismo che segna un punto fermo nelle regie dell’opera mozartiana.

Ratto scala 2024 I

Qui possiamo solo commentare gli aspetti musicali. Molto buona (e giustamente applauditissima) la direzione del giovane Thomas Guggeis che ha impresso all’orchestra della Scala il giusto brio a partire dall’ouverture e che ha saputo accompagnare alla perfezione la compagnia di canto. Nella quale svetta la Konstanze di Jessica Pratt, una voce perfetta in tutti i registri e che ha espresso tutta la sua arte nella famosa aria “Marten aller Arten“. Dotata di una voce duttile ha valorizzato i sopracuti presenti nella partitura senza mai sforzare e mantenendo una intonazione perfetta. Buona ma non eccellente la prova di Jasmin Delfs come Blonde che in alcuni tratti non ha saputo evitare di sforzare mancando di valorizzare il dettato del salisburghese. A suo merito va ascritto una bella e spiritosa presenza teatrale. Il che vale anche per il Pedrillo di Michael Laurenz con una prova professionalmente di ottimo valore. Meno buona decisamente la prestazione di Daniel Behle come Belmonte che non ha mai superato il livello di una esecuzione di media qualità non all’altezza degli altri interpreti. Quanto all’Osmin di Peter Rose il giudizio non può che essere sospeso a causa dello stato di salute del basso che però pur in una condizione fisica non perfetta ha saputo imprimere al personaggio tutto l’aspetto caricaturale che la parte gli assegna. Una bella voce quella di Sven-Eric Bechtolf come Selim. Grande e meritato successo di un pubblico che ha riempito la Scala in ogni ordine di posti.

Ratto scala 1

Direttore

THOMAS GUGGEIS
Regia GIORGIO STREHLER
Scene e costumi LUCIANO DAMIANI
Luci MARCO FILIBECK
Ripresa della regia LAURA GALMARINI
Movimenti mimici MARCO MERLINI

Cast

Selim Sven-Eric Bechtolf
Konstanze Jessica Pratt
Blonde Jasmin Delfs
Belmonte Daniel Behle
Pedrillo Michael Laurenz
Osmin Peter Rose
Servo muto Marco Merlini
Solisti del Coro Silvia Spruzzola, Julija Samsonova, Luca Di Gioia, Giorgio Valerio
 
 
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After the resumption of July 2017  today the “Entführung” directed by Strehler is revived. La Scala resumes the direction and scenography at regular intervals.  Which is welcome in the midst of all the “creative” and brainy productions (among which the one in 2017 at the Comunale in Bologna with the sultan as head of ISIS – simply a shame – or the one in 2016 at the Deutsche Oper with a female Pasha and Osmin drunk on drugs). Strehler’s times are different, perhaps, but we cannot help but regret the elegance and inventiveness that fully enhance Mozart’s music, making a fairy tale a show of the highest quality. It’s a pity that sultans like the one in the Serail are no longer seen in real life. For the scenography and direction I refer to what was written in 2017, a beautiful show, full of style and humor that marks a milestone in the direction of Mozart’s opera. Here we can only comment on the musical aspects. Very good (and rightly applauded) was the direction of the young Thomas Guggeis, who gave the orchestra of La Scala the right panache starting from the overture and who was able to accompany the singing company to perfection. In which Jessica Pratt’s Konstanze stands out, a perfect voice in all registers and who expressed all her art in the famous aria “Marten aller Arten“. Endowed with a ductile voice, she enhanced the overtones present in the score without ever straining and maintaining a perfect intonation. Good but not excellent performance by Jasmin Delfs as Blonde who in some stretches was unable to avoid exerting herself by failing to enhance the dictate of the Salzburger. To his credit must be ascribed a beautiful and witty theatrical presence. Which also applies to Michael Laurenz’s Pedrillo with a professionally excellent performance. Daniel Behle’s performance as Belmonte was decidedly less good, who never exceeded the level of a medium-quality performance not up to the level of the other performers. As for Peter Rose’s Osmin, the judgment can only be suspended due to the state of health of the bass who, however, despite a less than perfect physical condition, has been able to impress on the character all the caricatured aspect that the part assigns to him. A beautiful voice by Sven-Eric Bechtolf as Selim. It was a great and well-deserved success with an audience that filled La Scala in every order of seats.
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