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Erica Piccotti …
. . nonostante la sua giovane età (23 anni) é già un’affermata realtà del violoncellismo internazionale. Dotata di ottima tecnica (sia con una intonazione perfetta che con un bel vibrato – quello che prevede prima l’intonazione della nota e poi la vibrazione) dispone già di un ampio repertorio. Nel concerto odierno affrontando due superclassici della letteratura violoncellistica ha dimostrato una padronanza già consolidata dei brani che le ha permesso una interpretazione di qualità. Il limite ancora della Piccotti sta nella eccessiva giovanile esuberanza legata alla sicurezza tecnica che la portano talvolta a curare eccessivamente le caratteristiche brillanti trascurando la qualità del suono. Sarebbe interessante ascoltarla in brani di violoncello solo come le suites di Bach oppure la sonata di Ysaÿe. Molto bravo anche il pianista Giandomenico (ricordando che le partiture eseguite sono un “duo” dove il pianoorte ha la stessa dignità esecutiva del violoncello) che ha saputo amalgamarsi perfettamente con il violoncello. Forse dovrebbe limitare alcune sonorità ricordando che il volume di suono del pianoforte non è comparabile con quello del violoncello. Due bis: una trascrizione di un Lied di Brahms (forse) e l’Introduzione e polacca brillante per violoncello e pianoforte in do maggiore op. 3 di Chopin, un brano giovanlie del compositore di Żelazowa Wola, (in realtà un brano pianistico con accompagnamento di violoncello) che ha permesso al pianista di dimostrare le proprie non comuni capacità tecniche. Grande e giustidicato successo di pubblico.
Programma
Fryderyk Chopin Sonata in sol minore op. 65
Johannes Brahms Sonata n. 2 in fa maggiore op. 99
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