Sinfonica

Piccotti Pierdomenico – Quartetto Milano 27 Gennaio 2024


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Erica Piccotti …
. . nonostante la sua giovane età (23 anni)  é già un’affermata realtà del violoncellismo internazionale. Dotata di ottima tecnica (sia con una intonazione perfetta che con un bel vibrato – quello che prevede prima l’intonazione della nota e poi la vibrazione) dispone già di un ampio repertorio. Nel concerto odierno affrontando due superclassici della letteratura violoncellistica ha dimostrato una padronanza già consolidata dei brani che le ha permesso una interpretazione di qualità. Il limite ancora della Piccotti sta nella eccessiva giovanile esuberanza legata alla sicurezza tecnica che la portano talvolta a curare eccessivamente  le caratteristiche brillanti trascurando la qualità del suono.  Sarebbe interessante ascoltarla in brani di violoncello solo come le suites di Bach oppure la sonata  di Ysaÿe. Molto bravo anche il pianista Giandomenico (ricordando che le partiture eseguite sono un “duo” dove il pianoorte ha la stessa dignità esecutiva del violoncello) che ha saputo amalgamarsi perfettamente con il violoncello. Forse dovrebbe limitare alcune sonorità ricordando che il volume di suono del pianoforte non è comparabile con quello del violoncello.  Due bis: una trascrizione di un Lied di Brahms (forse) e l’Introduzione e polacca brillante per violoncello e pianoforte in do maggiore op. 3  di Chopin, un brano giovanlie del compositore di Żelazowa Wola, (in realtà un brano pianistico con accompagnamento di violoncello) che ha permesso al pianista di dimostrare le proprie non comuni capacità tecniche. Grande e giustidicato successo di pubblico.
Programma
Fryderyk Chopin Sonata in sol minore op. 65
Johannes Brahms Sonata n. 2 in fa maggiore op. 99
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(Giovanni Neri 78)
 
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 Erica Piccotti despite her age (23 years old) is already an established reality of international cellism. Gifted with excellent technique (both with perfect intonation and with a beautiful vibrato – the one that involves first the intonation of the note and then the vibration) she already has a wide repertoire. In today’s concert, facing two superclassics of cello literature, she demonstrated an already consolidated mastery of the pieces that allowed her a quality interpretation. The limit of Piccotti lies in the excessive youthful exuberance linked to the technical confidence that sometimes leads her to take excessive care of the brilliant characteristics neglecting the sound quality.  It would be interesting to listen to her in solo cello pieces such as Bach’s suites or Ysaÿe’s sonata. The pianist Giandomenico was also very good (remembering that the scores performed are a “duo” where the piano has the same executive dignity of the cello) who was able to blend perfectly with the cello. Perhaps he should limit some sonorities by remembering that the volume of sound of the piano is not comparable to that of the cello.  Two encores: a transcription of a Lied by Brahms (possibly) and the Introduction and brilliant polonaise for cello and piano in C major op. 3 by Chopin, a juvenile piece by the composer from Żelazowa Wola, (actually a piano piece with cello accompaniment) which allowed the pianist to demonstrate his uncommon technical skills. Great and justifiable success with the public.
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