Sinfonica

Laus Lauri Piccotti – Bologna 25 Gennaio 2024


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Con tutta la buona volontà…
. . non si può dire che l’orchestra di Malta sia una compagine di qualità: al massimo si può dire che si tratta di un insieme di professionsti di buona volontà ma non di più. La sezione più debole è certamente quella degli ottoni ma non ci sono eccellenze di valore da segnalare. Ma poi tutti hanno il diritto di sopravvivere. Due brani del concerto sono risultati particolari: quello di Bugeja ma soprattutto quello di Muscat dedicato agli strumenti popolari maltesi. Ovviamente si tratta solo di una rarità che vale la pena per una volta di ascoltare ma la povertà delle articolazioni sonore di questi strumenti non sembra preludere a un futuro sviluppo. Una curiosità ma niente più. Naturalmente il “piatto forte” del concerto è stato il doppio concerto brahmsiano, una composizione dell’ultimo periodo del compositore. Il doppio concerto, così in auge nel periodo barocco, ha trovato ben pochi esempi nell’ ‘800, anche a causa del fatto che non riesce a mettere in luce le singole qualità dei solisti (ad esempio manca – naturalmente – la cadenza). I due esecutori hanno dato luogo a una buona esecuzione. Il violinista Carmine Lauri è sicuramente un buon professionista dotato di grande mestiere ma forse più interessante è la ventitreenne violoncellista Picotti, semifinalista nel 2022 al concorso di Bruxelles. Dotata di un’ottima tecnica ha affrontato con sicurezza la non facile partitura del compositore di Amburgo (Brahms è sempre impervio, riflesso della sua complessa personalità) con risultati per lo più di buona qualità. Il limite attuale della Picotti sta nel fatto che non sempre la qualità del suono è eccellente e certamente la maturazione derivante dalla sua giovanile età le permetterà di raggiungere livelli di assoluta eccellenza. Molto interessante il bis della coppia: la versione per due archi della famosa passacaglia di Händel. Una esecuzione finale del celebre “schiaccianoci” ha cercato di accattivarsi il non certo folto pubblico, piagato anche da qualche carneade (forse una claque familiare), non avvezzo al galateo dei concerti, che ha calorosamente applaudito al termine del primo tempo del concerto di Brahms.
Programma
Josef Bugeja  Crux
Johannes Brahms  Doppio Concerto per violino e violoncello in la minore, Op. 102
Christopher Muscat  Mesogeios
Petr Ilic Cajkovskij  Lo Schiaccianoci, suite
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(Giovanni Neri 78)
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With the best good will it cannot be said that the Malta Orchestra is a quality ensemble: at most it can be deemed that it is a group of professionals of good will but no more. The weakest section is certainly that of the brasses, but there are no valuable excellences to report. But then everyone has the right to survive. Two pieces of the concert were special: the one by Bugeja but above all the one by Muscat dedicated to Maltese folk instruments. Obviously, this is only a rarity that is worth listening to for once, but the poverty of the sound articulations of these instruments does not seem to be a prelude to future development. A curiosity but nothing more. Of course, the “highlight” of the concert was the Brahmsian double concert. The double concert, so popular in the Baroque period, found very few examples in the 1800s, also due to the fact that it fails to highlight the individual qualities of the soloists (for example, the cadences are missing). The two performers resulted in a good performance. Violinist Carmine Lauri is certainly a good professional with a great craft, but perhaps more interesting is the twenty-three-year-old cellist Picotti, a semifinalist in 2022 at the Brussels competition. Gifted with an excellent technique, she confidently tackled the difficult score of the Hamburg composer (Brahms is always impervious, a reflection of his complex personality) with mostly good quality results. The current limitation of Picotti lies in the fact that the sound quality is not always excellent and certainly the maturation deriving from its young age will allow her to reach levels of absolute excellence. The couple’s encore was very interesting: the version for two strings of Handel’s famous passacaglia. A final performance of the famous “Nutcracker” tried to captivate the audience, which was also plagued by some people (perhaps a family claque), not accustomed to concert etiquette, which warmly applauded at the end of the first half of the Brahms concert.
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