“Quandoque dormitat  ..

.. . bonus Homerus” scriveva Orazio nell’Ars Poetica. Questo vale per il rondò chopiniano, partitura che si può accostare alla polacca brillante op. 22. Sono opere giovanili nelle quali prevale l’aspetto virtuosistico ben lontano dalla poetica della maturità del compositore polacco. Il rondò è poi opera molto poco praticata a diferenza della polacca brillante che si avvale delle armonie dell’Andante  spianato (oggi eseguito quasi esclusivamente pianisticamente mentre nella sua versione originale prevedeva un accompagnamento orchestrale). Marie Ange Ngouci non ne aveva certo bisogno per mostrare la propria eccellente tecnica, una tecnica brillante ma sottomessa al significato musicale che sottende. Tralasciata ogni considerazione su questo brano possiamo invece fissare l’attenzione sull’esecuzione della Kreisleriana di Schumann, una delle vette compositive del compositore di Zwickau. Qui alcune scelte esecutive possono essere discutibili, a partire dalla seconda parte del primo brano eseguita a un tempo molto più lento della prima, senza che Schumann ne abbia dato indicazione e che così facendo spezzano l’unitarietà del brano. In alcune altri punti della composizione, quelli ispirati da Eusebio, alcuni pianissimi sono risultati al limite dell’udibilità. Comunque esecuzione quasi impeccabile dal punto di vista tecnico (ho rilevato solo un’imprecisione) così come lo è stata quella del Gaspard de la nuit di Ravel. Questo brano, nella sua difficoltà trascendentale, è ormai assurto a prova delle capacità tecniche degli esecutori. (Lo era fino a poco tempo fa Petrouchka di Stravinskij oggi un poco trascurato). Esecuzione di grande qualità e stilisticamente perfetta. Il concerto è terminato con le non bellissime variazioni su un tema di Chopin di Rachmaninoff, oggi poco eseguite proprio per l’assenza di una reale validità musicale in favore di effetti virtuosistici. Una buona esecuzione che però proprio per la prolissità del brano non ha suscitato un successo eccezionale.  Concerto terminato con un bis ancora una volta virtuosistico eseguito con la sola mano sinistra. Un’ottima, giovane pianista che ha tutti i mezzi per diventare una star del pianismo internazionale.

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(Giovanni Neri 77)

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“Quandoque dormitat bonus Homerus” Horace wrote in the Ars Poetica (sometimes he dozes). This applies to Chopin’s rondo, a score that can be compared to the Polonaise Brilliant Op. 22. These are youthful works in which the virtuosic aspect prevails, far from the poetics of the Polish composer’s maturity. The rondo is also a very little practiced work unlike the brilliant polonaise which makes use of the harmonies of the Andante spianato (today performed almost exclusively pianistically while in its original version it included orchestral accompaniment). Marie Ange Ngouci certainly didn’t need it to show her excellent technique, a brilliant technique but subservient to the musical meaning it underlies. Having left aside any consideration on this piece, we can instead focus our attention on the performance of Schumann’s Kreisleriana, one of the compositional peaks of the composer from Zwickau. Here some performance choices may be questionable, starting from the second part of the first piece performed at a much slower tempo than the first, without Schumann having given any indication and in doing so they break the unity of the piece. In some other points of the composition, those inspired by Eusebio, some pianissimi were at the limit of audibility. However, the execution was almost flawless from a technical point of view (I only detected one inaccuracy) as was that of Ravel’s Gaspard de la nuit. This piece, in its transcendental difficulty, has now become proof of the technical abilities of the performers. (Until recently Stravinsky’s Petrouchka was today somewhat neglected). High quality and stylistically perfect execution. The concert ended with Rachmaninoff’s not very beautiful variations on a Chopin theme, rarely performed today due to the absence of real musical validity in favor of virtuosic effects. A good performance which, however, precisely due to the verbosity of the piece, did not generate exceptional success. Concert ended with a once again virtuosic encore performed with the left hand alone. An excellent, young pianist who has all the means to become an international pianist star.

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