
MATISSE
Come sempre alla Scala ..
. . uno spettacolo di eccellente qualità. Ma non sfugge all’osservatore attento che qualcosa in questa ripresa (un “remake” come si usa dire) dello spettacolo strehleriano manca, e probabilmente è proprio l’assenza del grande regista che in qualche misura riduce la qualità dello spettacolo. I personaggi appaiono taLvolta un po’ spersi nella scenografia in molti punti ridotta al minimo (si pensi alla prima scena con Susanna e Figaro contraddistinta solo da uan poltrona e da una luce obliqua o quella del secondo atto con il conte alla spinetta) e solo una gestualità raffinata può riempire di significato gli spazi vuoti. Ma forse è solo il mio ricordo di uno spettacolo che molti anni fa mi colpì e mi entusiasmò.

Qui più della scena emergono (e forse non è del tutto sbagliato) la direzione e le voci. Vorrei innanziatutto spezzare una lancia a favore del soprano Olga Bezsmertna nella parte della contessa, che ha ricevuto dal Corriere una recensione non positiva. Fermo restando che i cantanti (come tutti gli artisti – si pensi ai pianisti) hanno serate più o meno positive, qui la Bezsmertna ha offerto una prestazione superlativa ad esempio nella famosa aria “Dove sono i bei momenti” mantenendo sempre un livello di indiscutibile eccellenza. Altettanto si può dire della Susanna di Benedetta Torre, spumeggiante e allo stesso tempo melodica e preziosa come nella difficilissima aria finale dell’opera “Ah deh vieni non tardar”). Le due soprano avrebbero potuto però evitare quelle variazioni (poche per fortuna) che non trovano ragione nella partitura. Perfetta nella parte di Cherubino Svetlana Stoyanova voce limpida e capace però delle sfumature che contraddistinguono il folletto mozartiano. Forse un po’ meno di valore la prestazione di Luca Micheletti nella parte di Figaro che in qualche passaggio ha rivelato alcune incertezze mentre ottima è stata la prestazione di Ildebrando D’Arcangelo nella parte del conte, voce importante e di perfetta intonazione. Un plauso va anche indirizzato a Rachel Frenkel nella parte di Marcellina che ha offerto una prova di classe nell’unica aria che Mozart le dedica nel corso dell’opera. Ma un plauso va a tutto il cast di grande qualità.

Molto buona la direzione Andrés Orozco-Estrada ma bisogna dire che con un’orchestra come quella della Scala è difficile sbagliare. Ha comunque saputo estrarre con bravura quanto la partitura offre.

Un grande successo di pubblico che ha affollato la sala in ogni ordine di posti e che ha tributato molti e meritati applausi a tutto il cast che si è presentato ripetutamente anche durante i cambi di scena.
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(Giovanni Neri 77)
| Direttore | ANDRÉS OROZCO-ESTRADA |
| Regia | GIORGIO STREHLER |
| ripresa da | MARINA BIANCHI |
| Scene | EZIO FRIGERIO |
| Costumi | FRANCA SQUARCIAPINO |
| Luci | MARCO FILIBECK |
| Coreografia | FRÉDÉRIC OLIVIERI |
| Conte d’Almaviva | Ildebrando D’Arcangelo |
| Contessa d’Almaviva | Olga Bezsmertna |
| Susanna | Benedetta Torre |
| Figaro | Luca Micheletti |
| Cherubino | Svetlina Stoyanova |
| Marcellina | Rachel Frenkel |
| Don Bartolo | Andrea Concetti |
| Don Basilio | Matteo Falcier |
| Don Curzio | Paolo Antonio Nevi |
| Barbarina | Mariya Taniguchi |
| Antonio | Lodovico Filippo Ravizza |
| Due contadine | Silvia Spruzzola, Romina Tomasoni |






