Sinfonica

Le nozze di Figaro – La scala 13 Ottobre 2023


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MATISSE
Come sempre alla Scala   ..
. . uno spettacolo di eccellente qualità. Ma non sfugge all’osservatore attento che qualcosa in questa ripresa (un “remake” come si usa dire) dello spettacolo strehleriano manca, e probabilmente è proprio l’assenza del grande regista che in qualche misura riduce la qualità dello spettacolo. I personaggi appaiono taLvolta un po’ spersi nella scenografia in molti punti ridotta al minimo (si pensi alla prima scena con Susanna e Figaro contraddistinta solo da uan poltrona e da una luce obliqua o quella del secondo atto con il conte alla spinetta) e solo una gestualità raffinata può riempire di significato gli spazi vuoti. Ma forse è solo il mio ricordo di uno spettacolo che molti anni fa mi colpì e mi entusiasmò. 

Figaro Strehler IV

Qui più della scena emergono (e forse non è del tutto sbagliato) la direzione e le voci. Vorrei innanziatutto spezzare una lancia a favore del soprano Olga Bezsmertna nella parte della contessa, che ha ricevuto dal Corriere una recensione non positiva. Fermo restando che i cantanti (come tutti gli artisti – si pensi ai pianisti) hanno serate più o meno positive, qui la Bezsmertna ha offerto una prestazione superlativa ad esempio nella famosa aria “Dove sono i bei momenti” mantenendo sempre un livello di indiscutibile eccellenza. Altettanto si può dire della  Susanna di Benedetta Torre, spumeggiante e allo stesso tempo melodica e preziosa come nella difficilissima aria finale dell’opera  “Ah deh vieni non tardar”). Le due soprano avrebbero potuto però evitare quelle variazioni (poche per fortuna) che non trovano ragione nella partitura. Perfetta nella parte di Cherubino Svetlana Stoyanova voce limpida e capace però delle sfumature che contraddistinguono il folletto mozartiano. Forse un po’ meno di valore la prestazione di Luca Micheletti nella parte di Figaro che in qualche passaggio ha rivelato alcune incertezze mentre ottima è stata la prestazione di Ildebrando D’Arcangelo nella parte del conte, voce importante e di perfetta intonazione.   Un plauso va anche indirizzato a Rachel Frenkel nella parte di Marcellina che ha offerto una prova di classe nell’unica aria che Mozart le dedica nel corso dell’opera. Ma un plauso va a tutto il cast di grande qualità.

Figaro Strehler II

Molto buona la direzione Andrés Orozco-Estrada ma bisogna dire che con un’orchestra come quella della Scala è difficile sbagliare. Ha comunque saputo estrarre con bravura quanto la partitura offre.

Figaro Strehler I

Un grande successo di pubblico che ha affollato la sala in ogni ordine di posti e che ha tributato molti e meritati applausi a tutto il cast che si è presentato ripetutamente anche durante i cambi di scena.
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(Giovanni Neri 77)
Direttore ANDRÉS OROZCO-ESTRADA
Regia GIORGIO STREHLER
ripresa da MARINA BIANCHI
Scene EZIO FRIGERIO
Costumi FRANCA SQUARCIAPINO
Luci MARCO FILIBECK
Coreografia FRÉDÉRIC OLIVIERI
Conte d’Almaviva Ildebrando D’Arcangelo
Contessa d’Almaviva Olga Bezsmertna
Susanna Benedetta Torre
Figaro Luca Micheletti
Cherubino Svetlina Stoyanova
Marcellina Rachel Frenkel
Don Bartolo Andrea Concetti
Don Basilio Matteo Falcier
Don Curzio Paolo Antonio Nevi
Barbarina Mariya Taniguchi
Antonio Lodovico Filippo Ravizza 
Due contadine Silvia Spruzzola, Romina Tomasoni
Happy
Happy

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As always at La Scala a performance of excellent quality. But it does not escape the attentive observer that something in this revival (a “remake” as it is quoted) of the Strehlerian show is missing and probably it is precisely the absence of the great director that to some extent reduces the quality of the show. The characters appear sometimes a bit lost in the scenography in many places reduced to a minimum (think of the first scene with Susanna and Figaro characterized only by an armchair and an oblique light or that of the second act with the count at the spinetta) and only a refined gesture can fill the empty spaces with meaning. But maybe it’s just my memory of a staging that struck me many years ago. Here more than the scene emerge (and perhaps it is not entirely wrong) the direction and voices. First of all, I would like to underline the performance of the soprano Olga Bezsmertna in the role of the countess, who received a non-positive review from the Corriere. Notwithstanding that singers (like all artists – think of pianists) have more or less positive evenings, here the Bezsmertna offered a superlative performance for example in the famous aria “Dove sono i bei momenti” always maintaining a level of unquestionable excellence. The same holds for the Susanna by Benedetta Torre, very alive and at the same time melodic and precious as in the very difficult final aria of the opera “Ah deh vieni non tardar“). The two sopranos, however, could have avoided those variations (fortunately few) that do not find reason in the score. Perfect in the part of Cherubino Svetlana Stoyanova clear voice and but capable of the nuances that distinguish the Mozart page. Perhaps a little less valuable the performance of Luca Micheletti in the part of Figaro that in some passages revealed some uncertainties while excellent was the performance of Ildebrando D’Arcangelo in the part of the count, important voice and perfect tuning.  A praise should also be addressed to Rachel Frenkel in the part of Marcellina who offered a class performance in the only aria that Mozart dedicates to her during the opera. But a warm applause goes to all the cast of great quality The direction Andrés Orozco-Estrada is very good but it must be said that with an orchestra like that of La Scala it is difficult to be wrong. However, he was able to extract with skill what the score offers. A great success of public that crowded the hall in every order of seats and that gave many and deserved applauses to the whole cast who presented themselves repeatedly even during the scene changes.
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