
MATISSE
Non c’è dubbio ..
.. . che Pietro Fresa ieri sera “giocasse in casa” ma il successo ottenuto è ampiamente meritato. Questo giovane pianista, alle prese con un programma decisamente impegnativo, ha fornito una prova di grande qualità. Dotato di un’ottima tecnica (dimostrata ampiamente nell’unico bis concesso, lo studio di Chopin op. 10 “sui tasti neri”, eseguito a una velocità quasi eccessiva che ha penalizzato l’aspetto musicale) si caratterizza per una sicurezza veramente eccezionale. Nell’esecuzione dei brani (da me conosciuti personalmente) non ha praticamente mai commesso errori o imprecisioni, se non – forse – un paio – minori – nelle ultime variazioni brahmsiane. Ma un risultato da questo punto di vista eccezionale. L’altro elemento di grande valore è la maturità interpretativa. Pur avendo fra le mani un potenziale tecnico di primissima qualità, non ha mai ceduto a tentazioni virtuosistiche mantenendo un costante controllo interpretativo, una qualità spessissimo assente nei pianisti di giovane generazione. Quindi un interprete per cui – se mantiente le promesse mostrate nel concerto – si profila un futuro di grande e meritato successo. Ovviamente ci sono elementi connaturati alla sua govane età che necessitano di approfondimenti ma certamente già ora si può affermare di trovarsi in presenza di un grande talento.
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(Giovanni Neri 77)
Programma
Wolfgang Amadeus Mozart Variazioni in do maggiore su “Ah! Vous dirai-je maman” KV 265
Ludwig van Beethoven Sonata n. 21 in do maggiore op. 53 “Waldstein”
Wolfgang Amadeus Mozart Fantasia in re minore KV 397, Rondo in re maggiore KV 485
Johannes Brahms Variazioni e fuga su un tema di Händel op. 24
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There is no doubt that Pietro Fresa last night “played at home” but the success obtained is amply deserved. This young pianist, facing a decidedly demanding program, has shown a performance of great quality. Endowed with an excellent technique (amply demonstrated in the only encore, Chopin’s study op. 10 “on the black keys”, performed at an almost excessive speed that penalized the musical aspect) is characterized by a truly exceptional security. In the performance of the pieces (known to me personally) he practically never made mistakes or inaccuracies, except – perhaps – a couple – minor – in the last Brahmsian variations. But an exceptional result from this point of view. The other element of great value is the interpretative maturity. Despite having in his hands a technical potential of the highest quality, he never succumbed to virtuosic temptations while maintaining a constant interpretative control, a quality often absent in the pianists of the young generation. So an interpreter for whom – if he keeps the promises shown in the concert – a future of great and deserved success is looming. Obviously there are elements inherent to his age that need further study but certainly already now we can say that we are in the presence of a great talent.
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