Maria Perrotta   ..

.. . è una figura ben nota al pubblico bolognese e appartiene a quella schiera di pianisti che vorrei definire “di mezzo”.  E’ dotata di una buona tecnica (non eccezionale – si ricordi il disastrato finale della quarta ballata di Chopin in un concerto nella sala absidale di Bologna di qualche anno fa) e il concerto odierno non fa che ribadire l’impressione avuta.  Il concerto è stato piagato da una collocazione (dovuta a un pericolo di pioggia non avveratosi) che peggio non si può ipotizzare. L’acustica semplicemente non esiste ma si avverte solo un rumoroso rimbombo che impedisce di udire il suono del piano. Poi la “maratona” ha avuto strane impostazioni: ad esempio secondo il programma si sarebbe dovuto ascoltare il primo preludio e fuga del primo libro del Wohltemperierte Klavier  ma la fuga è sparita! E anche per la Toccata in do minore BWV 911 non è presente nel programma di sala l’indicazione della presenza della bellissima fuga (forse una della più belle di Bach).  Ma veniamo all’esecuzione. Purtroppo non sono mancate imprecisioni tecniche e nel complesso è mancato lo stile bachiano (per un confronto ci si può rifare alle esecuzioni di Angela Hewitt). I ritornelli (previsti nelle partiture) sono stati eseguiti saltuariamente, Nel Concerto in stile italiano i tempi del primo e ultimo tempo sono stati eccessivamente allargati e anche le sonorità (complice l’assenza di acustica – ma un esecutore dovrebbe essere cosciente dell’ambito in cui esegue) sono in molti punti risultate eccessive. Un concerto quindi con alcune luci e molte ombre. Un solo bis: il tema delle Goldberg Variationen e un successo del rarefatto pubblico non eccezionale. 

PS Si può fare voti che non sia più ricordato ancora una volta che la Perrotta eseguì molti anni fa le Goldberg Variationen quando era in avanzato stato di gravidanza?

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(Giovanni Neri 77)

 

Programma

Johann Sebastian Bach

6 Piccoli Preludi BWV 933-938

Invenzione a due voci n. 8 in fa maggiore BWV 779

Sinfonia a tre voci n. 15 in si minore BWV 801 

Suite Francese n. 5 in sol maggiore BWV 816

Concerto Italiano in fa maggiore BWV 971

Toccata in do minore BWV 911

Preludio e Fuga (a 4 voci) n. 1 in do maggiore BWV 846 dal Clavicembalo ben temperato Vol.1

Preludio e Fuga (a 3 voci) n. 2 in do minore BWV 847 dal Clavicembale ben Temperato Vol.1

Suite Inglese n. 2 in la minore BWV 807

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Maria Perrotta is a figure well known to the Bologna public and belongs to that group of pianists that I would define as “in between”.  She is endowed with a good technique (not exceptional – remember the disastrous finale of Chopin’s fourth ballad in a concert in the absidale hall of Bologna a few years ago) and today’s concert only reiterates the impression I had.  The concert was plagued by a location (due to a risk of rain) that worse can not be imagined. The acoustic simply does not exist but there is only a noisy rumble that prevents from hearing the sound of the piano. Then the “marathon” had strange settings: for example, according to the program, the first prelude and fugue of the first book of the Wohltemperierte Klavier was supposed to be heard, but the fugue disappeared! And also for the Toccata in C minor BWV 911 there is no indication of the presence of the beautiful fugue (perhaps one of the most beautiful by Bach) in the program.  But let’s get to the execution. Unfortunately, there were technical inaccuracies and overall the Bach style was missing (for a comparison we can refer to the performances of Angela Hewitt). The “ritornelli”  (provided in the scores) were performed occasionally, In the Italian-style Concerto the rythm of the first and last time were excessively enlarged and even the sound (thanks to the absence of acoustics – but a performer should be aware of the area in which he performs) was in many points excessive. A concert with some lights and many shadows. Only one encore: the theme of the Goldberg Variationen and a success of the rarefied public not exceptional.

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