
MATISSE
Non si può ..
… proprio dire che il Don Giovanni sia un’opera poco rappresentata in Italia. Non che con questo non possa essere interessante assistere alle riletture che registi e cantanti danno di questo capolavoro ma si finisce a una sorta di assuefazione. La storia del libertino impenitente è fin troppo nota: lo spettro del Commendatore, assassinato da Don Giovanni perchè sopreso in un tentativo di stupro della figlia Donna Anna, perseguita Don Giovanni fino a trascinarlo all’inferno. Ovviamente ci sono tutti gli altri personaggi di primaria importanza: Leporello (il servitore di Don Giovanni e suo doppio), Donna Elvira (“sedotta e bidonata” da Don Giovanni), Don Ottavio (un imbelle “scemo del villaggio” fidanzato di Donna Anna), Zerlina (da non scambiare come nome con la Zerbinetta della Ariadne auf Naxos ma che ne ha alcuni tratti di malizia, promessa sposa di Masetto) e Masetto (promesso sposo tradito di Zerlina). Il centro dell’opera è però – a mio gudizio – nel finale in cui emerge con tutta la sua grandiosità negativa le personalità di Don Giovanni (“io no che non mi pento! Ho fermo il cuore in petto, non ho timor“) di fronte allo spettro del Commendatore che lo perderà per sempre. Un finale assolutamente poderoso dal punto di vista musicale, forse l’espressione drammatica più alta del compositore salisburghese.

La scenografia della presente edizione è la stessa del 2012, quando il direttore era Baremboim. Già non ne possiamo più di Donna Anna connivente con Don Giovanni e che finge poi di essere stata violentata (e di cui ovviamente Don Ottavio non ha alcun sentore). Il “coup de théâtre” è stato ormai troppo sfruttato e il testo di Da Ponte è in palese contrasto con questa interpretazione. L’impostazione scenografica di “teatro nel teatro” ha fatto anch’essa il suo tempo e rende Don Giovanni spettatore per buona parte del secondo atto. Lo spogliarello della cameriera di Donna Elvira lascia veramente il tempo che trova. Robert Carsen ambienta tutto in un’atmosfera di colore rosso cupo – ovvia reminiscenza infernale – nella quale non emerge quasi mai l’aspetto più ludico della vicenda. Leporello anzichè essere il “doppio” di Don Giovanni appare una macchietta e l’arrivo di Donna Elvira con tanto di cameriera e valigia al seguito un espediente di teatro visto molte volte. Apprezzabile il “catalogo” di Leporello scritto su una quinta mobile del teatro nel teatro

Insomma un’edizione che come “remake” non entusiasma (e ne fa fede anche il modesto successo da parte del pubblico). Le due voci drammatiche femminili (Hanna-Elisabeth Müller come Donna Anna e Emily D’Angelo come Donna Elvira) non danno luogo a una performance d’eccellenza. La prima ha evidenti problemi di emissione quando cresce l’altezza dei suoni emessi evidenziando sforzi che irrigidiscono il canto. Quanto a Donna Elvira non riesce mai a trasmettere la tragicità del suo ruolo con un’interpretazione il più delle volte fiacca e incolore. Molto meglio le voci maschili, Christopher Maltman come Don Giovanni e Alex Esposito con i limiti di cui sopra. Bravina (ma non di più) la Zerlina di Andrea Carroll cui manca tutta la malizia del personaggio mentre una menzione speciale va fatta per Bernard Richter che è un Don Ottavio perfettamente inserito in un personaggio la cui credibilità è assai difficile. Nonostante un ritmo assai rallentato (biasimo per il direttore, peraltro incolore) sostiene perfettamente il canto nell’ aria “Dalla sua pace” e anche in quella del secondo atto. Senza infamia e senza lode il Commendatore e Masetto. Una ripresa del Don Giovanni da cui era lecito aspettarsi molto di più come sottolineato dagli applausi modesti del pubblico.
Direttore |
Pablo Heras-Casado |
Regia |
Robert Carsen |
Scene |
Michael Levine |
Costumi |
Brigitte Reiffenstuel |
Luci |
Robert Carsen e Peter Van Praet |
Coreografia |
Philippe Giraudeau |
Maestro del Coro |
Alberto Malazzi |
CAST |
|
|---|---|
Don Giovanni |
Christopher Maltman |
Commendatore |
Günther Groissböck |
Donna Anna |
Hanna-Elisabeth Müller |
Don Ottavio |
Bernard Richter |
Donna Elvira |
Emily D’Angelo |
Leporello |
Alex Esposito |
Zerlina |
Andrea Carroll |
Masetto |
Fabio Capitanucci |




