MATISSE

Allieva ..

… del prestigioso Curtis Institute of Music di Philadelphia (dove ha studiato anche Yuja Wang) e dopo avere conseguito il Master alla Juilliard School di New York si presenta a Bologna la ventitreenne pianista cinese, vincitrice nel 2021  della I edizione del Premio Internazionale Antonio Mormone. (E’ straordinario come gran parte del mondo musicale pianistico sia oggi dominato da giovani interpreti asiatici – si pensi solo al vincitore del concorso Chopin che aspettiamo di ascoltare in Italia-. E’ la prova di un colossale investimento culturale nell’ambito del quale ovviamente possono emergere nuovi talenti e che dimostra la pochezza scolastica italiana dove la musica -a parte i pochi licei musicali – è la cenerentola delle materie insegnate spesso ridotte al flauto diritto…Ma i ministri della scuola sono in generale totalmente ignoranti di musica e partecipano solo alle poche manifestazioni di grido che servono come passerella). Un programma di tutto rispetto nell’ambito del quale spiccano le composizioni di Albéniz e Ginastera che rimandano a sensibilità di origini spagnole. La giovane cinese (naturalizzata americana) ha certamente talento da vendere: una tecnica brillante, talvolta troppo esuberante che la porta a commettere errori innecessari, e un approccio stilistico perfetto nel barocco e un po’ meno in quello romantico. Nei brani schumanniani l’antitesi fra l’aspetto melodico e quello virtuosistico è un po’ troppo accentuato con pause che anziché essere significanti spezzano il discorso musicale. Strano e inconsueto l’interesse per il repertorio spagnolo e brasiliano, forse un po’ straripante in un concerto di 70 minuti, con un brano di Albeniz non particolarmente interessante (ma più semplicemente inutilmente prolisso). Quanto alle danze di Ginastera sono un’ottima passerella per una dimostrazione di bravura tecnica (peraltro già evidenziata anche nei Fantasiestücke di Schumann che ha alcune dei brani di notevole complessità tecnica). Su youtube si trovano anche le registrazioni delle seminifali e finali del concorso di Montreal 2021 nel corso delle quali Yig Li ha anche eseguito un brano modernissimo di Burge con la mano sinistra che pizzica direttamente le corde del piano, a riprova di un’ecletticità che va totalmente a suo favore.  Sempre positivo è che a Bologna ha eseguito come bis un brano mozartiano e non il temuto pezzo virtuosistico di Liszt, compositore certamente alla sua portata.  Una pianista giovane ma molto promettente (più che una promessa in realtà) destinata certamente a una carriera di qualità. Le suggerirei soltanto di evitare atteggiamenti divistici, con braccia alzate: la qualità di un’esecuzione è certamente valorizzata anche dalla compostezza dell’esecutore.

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From the prestigious Curtis Institute of Music in Philadelphia (where Yuja Wang also studied) and after obtaining her Master’s degree at the Juilliard School in New York, the twenty-three-year-old Chinese pianist presents herself in Bologna, winners in 2021 of the first edition of the Antonio Mormone International Prize. (It’s extraordinary how much of the piano music world is now dominated by young Asian performers – just think of the winner of the Chopin competition that we are waiting to listen to in Italy.-  It is a proof of a colossal cultural investment in which new talents can obviously emerge and which demonstrates the inadequacy of the Italian schools where music – apart from the few musical high schools – is the Cinderella of the taught subjects,  often consisting only  in playing of the recorder … But the school ministers are in general totally ignorant of music and are present only in the few glanour performances). A respectable program in which the compositions of Albéniz and Ginastera stand out, which refer to a Spanish sensibility. The young Chinese (naturalized American) certainly has talent to sell: a very brilliant technique, sometimes too exuberant that leads her to make unnecessary mistakes, and a perfect stylistic approach in the Baroque repertoire and a little less in the romantic one. In Schumannian pieces the antithesis between the melodic and virtuosistic aspects is a little too accentuated with pauses that instead of being significant break the musical flow. Strange and unusual is the interest in the Spanish and Brazilian repertoire, perhaps a bit overflowing in a 70-minute concert, with a piece by Albeniz not particularly interesting. As for the dances of Ginastera they are an excellent catwalk for a demonstration of technical skill (moreover already highlighted in Schumann’s Fantasiestücke which has some of the pieces of considerable technical complexity). On you tube there are also the recordings of the semifinals and finals of the Montreal 2021 competition during which Yig Li also performed a very modern piece with his left hand that directly pinches the strings of the piano, as proof of an eclecticism that goes totally in her favor.  Always positive is that in Bologna she performed as an encore a Mozart piece and not the dreaded virtuoso piece by Liszt, a composer certainly within her reach.  A young but very promising pianist (more than a promise in reality) certainly destined for a quality career. I would only suggest that she should avoid star-like attitudes, with her arms raised: the quality of a performance is certainly enhanced by the composure of the performer.

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