
MATISSE
Fa un po’di tenerezza ..
… ma soprattutto rabbia leggere le biografie degli strumentisti di serie B (o anche C) che tentano in ogni maniera di infiorare il loro curriculum avaro di successi. Ad esempio vengono citate le partecipazioni a concorsi locali di scarsa valenza senza mai citare i risultati oppure usando la frase “premiato/a” e non si sa quale premio abbiano conseguito. Forse la sola ammissione, spesso libera. Per carità, nulla di troppo grave: tutti hanno il diritto di vivere e anche di gratificare un pubblico non troppo esigente di prestazioni di valore discutibile, ma assai più serio sarebbe dire la verità, per quanto non troppo gradita. Mi ricordano alcuni colleghi che solo per avere messo piede in un dipartimento universitario (magari per tenere una sola esercitazione di rincalzo) si fregiano del titolo di professore o (come più spesso accade) del titolo di “docente” che vuol dire tutto e niente ma suona tanto bene. Fumo negli occhi dei lettori ignari che però viene “sgamato” da coloro che invece conoscono la situazione. Due anni fa ero seduto vicino a una signora che parlando del noto signor X bolognese lo citava come il pianista X. Roba da pazzi! Il signor X si era spacciato per pianista senza avere mai messo le mani su un piano: che pena!
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