
MATISSE
L’Ansa riporta ..
... in un breve comunicato un commento sul concerto di Barenboim alla Scala. Fra le amenità scrive l’estensore ” .. il maestro ha offerto il meglio di sé regalando un’esecuzione con la profondità dei suoi 78 anni e la forza di un ventenne”. Ora io sarei curioso di riascoltare la registrazione (se esiste) insieme all’estensore del pezzullo che o non è stato presente (e quindi ha scritto neanche per sentito dire ma per “tradizione”) oppure soffre allo stesso tempo di sordità e ignoranza musicale. Se questo è il livello della stampa (e l’Ansa dovrebbe essere una fonte di notizie attendibili) mi aspetto che l’estensore ci regali prima o poi la notizia di avere visto un asino volare.
(Giovanni Neri – 75)







Non saprei. Forse è, come sempre, una questione mafiosa. Ma anche, più semplicemente, il recensore non va a teatro ma, per far presto, si adegua alla fama di chi ha compiuto l’esecuzione. Barenboim è bravo e quindi la sua è stata un’esecuzione bellissima.
Non ho visto l’esecuzione della Scala ma ho sempre avuto l’impressione che solitamente Barenboim sia un’eccezione come direttore ma non come pianista. Poi c’è anche l’età che coi pianisti è più severa.
Anch’io, come te, amo Daniel Barenboim. Quando dirige mi trasporta lontano, in un mondo meraviglioso. E mi dispiace moltissimo sentire che la sua musica accusa la sua età.
Mi dispiace molto per lui, ma mi dispiace anche per me.
Ho settant’anni e quest’anno sono andato in pensione. Ero fino alla settimana scorsa un professore universitario ed alla fine dell’anno accademico ho dovuto lasciare. Mi spiace ma è stata anche una liberazione. Negli ultimi tempi perdo un po’ la memoria e non ricordo o non mi vengono in mente subito alcuni nomi. Anche a lezione mi sfuggiva il nome scientifico di proprietà che conoscevo benissimo ma il cui nome non era li pronto. Fino ad ora mi è capitato poche volte e sono riuscito a rimediare con piccoli giri di parole (e “con molto mestiere”, come tu diresti tu), Finalmente, in pensione, sono libero da questa preoccupazione. Ciò nonostante, settant’anni mi parrebbero pochi per perdere la memoria, per me che mi obbligo a fare molta attività sportiva e non fumo, a differenza di Barenboim. Cosa mi succederà alla sua età?
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Come ti capisco… A venerdì
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Non bisogna stupirsi. La critica musicale italiana negli ultimi anni é sparita. Anzi peggio: si è “attovagliata”, cioè si è venduta a teatri e Teatroni. Venendo meno alla fondamentale funzione di aiutare il pubblico a capire. Un noto blog di recensioni prima pubblica ciò che un teatro gli passa e dopo lo spettacolo pubblica la recensione, quasi sempre osannante. E come questo diversi altri.
Anni al Comunale di Bologna arriva un sovrintendente da Milano. In quel tempo il maggior quotidiano locale é sempre molto critico con ciò che il teatro propone. Nel giro di poco tempo al recensore, il teatro affida conferenze di presentazione, realizzazioni del basso continuo, etc. Ovviamente viene pagato.
Ed il recensore, anche docente in conservatorio, magicamente cambia idea e magnifica tutto ciò che succede nel teatro di piazza Verdi. Sipario.
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Io non sono pagato e rifiuterei qualunque offerta
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