
MATISSE
Un doppio concerto ..
..al teatro delle Celebrazioni, a distanza di tre ore. Dico subito che non ho assistito al primo, che in parte ricalcava quello successivo (stessa sinfonia di Haydn), perchè il concerto per clavicembalo di Bach dal punto di vista pianistico dice francamente poco. Molto più interessante il concerto serale con il concerto di Šostakovič, un cavallo di battaglia di Yuja Wang. La pianista cinese, naturalizzata americana, è uno dei grandi fenomeni pianistici da quando, dopo avere vinto vari concorsi, ancora studente del Curtis Institute fu chiamata a sostituire a Boston Marta Argerich nel concerto n.1 di Tchaikovsky sotto la direzione di Charles Dutoit. Da allora la oggi trentaquattrenne Wang è diventata una delle stelle mondiali del pianismo con un repertorio sterminato e un numero di concerti annuali (300 più o meno) in tutto il mondo che inducono a chiedersi quando trovi il tempo di studiare. Il pianismo della Wang, sorretto da una tecnica strabiliante (nonostante la bassa statura e conseguentemente mani di dimensioni ridotte) è dotato di una musicalità che lo accomuna alle grandi figure quali Horowitz. Fa parte di quella schiera di “abbastanza” giovani (come Trifonov) che oggi si apprestano a dominare il mondo pianistico, rivoluzionandolo anche dal punto di vista estetico (le “mises” sexi della Wang – tavolta di dubbio gusto ma sempre “glamour”- sono costante oggetto degli strali delle vestali della moda). Le eccezionali capacità della Wang hanno trovato un perfetto riscontro nel concerto di Šostakovič, un brano che accoppia episodi rutilanti con episodi più cantabili, come l’incipit del secondo tempo. Una prestazione di grande valore assecondata dalla Mahler orchestra, in questo caso senza direttore. Un’ottima orchestra, il cui suono e amalgama forniscono un esempio di come per fare una grande orchestra sia necessaria una consuetudine di lavoro, a differenza di qualche orchestra che ha infestato i teatri bolognesi, formata da elementi raccogliticci che cambiano a ogni concerto. Insomma una serata di grande valore. Peccato solo che la Wang si sia rifiutata di concedere un bis: la durata del concerto del compositore russo ne avrebbe assolutamente giustificato l’esecuzione.
(Giovanni Neri – 75)
Programma
Franz Joseph Haydn Sinfonia n.31 in re maggiore Hob I:31 “col segnale del corno”
Igor Stravinskij Ottetto per strumenti a fiato
Dmitrij Šostakovič Concerto n.2 in fa maggiore op.102 per pianoforte e orchestra
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