Avevamo proprio.. We didn’t need..
..bisogno di una “Cavalleria” a distanza di due anni dall’ultima rappresentazione. Ora il titolo è molto popolare ma la sua ripetitività come quella di altri è il segno di una assenza di capacità propositive da Guinness dei primati. Non posso che confermare quanto scrissi il 9 Aprile 2017. La regia di Emma Dante (che al suo attivo ha certamente la scelta di evitare i classici carrettini siciliani) troppo ha cercato di ricalcare le rappresentazioni sacre che si tenevano (e ancora si tengono) in Sicilia con una ripetitività troppo marcata di viae crucis e un profluvio di croci che nel tentativo di ricreare la cupa atmosfera verista del profondo sud dell’inizio ‘900 finisce per “übertrieben” (una cattiva traduzione del vocabolo tedesco sarebbe “strafare”) l’intera impostazione con il risultato finale di apparire più noiosa che incisiva. Quanto alle voci un palmo sopra tutti il Turiddu di Roberto Aronica, voce possente e drammatica precisa e incisiva in tutti i registri perfettamente in tono con l’atmosfera dell’opera. Un po’ deludente la Santuzza di Veronica Simeoni che non strappa neppure un applauso e la cui drammaticità appare convenzionale e artificiale. Quanto a compar Alfio (Dalibor Jenis) siamo nel campo di una buona, non eccezionale professionalità. Molto migliore l’intera opera Pagliacci. Al di là di un dramma scenico privo di una sua qualità, la scenografia e la regia di Serena Senigaglia colgono nel segno trovando un buon equilibrio nella rappresentazione di un dramma sospeso fra finzione e realtà. La scena è quella in grado di trasmettere la sensazione di un dramma di paese nel quale si assiste a un femminicidio (e a un omicidio). Nulla a che vedere con Cavalleria, qui siamo in un’atmosfera verista che lascia però spazio alla creatività della regista. In questo viene efficacemente affiancata dagli interpreti vocali a cominciare da Carmela Remigio, convincente sotto il profilo vocale ma anche sotto il profilo teatrale. Veramente n’ottima prova. Solo un gradito sotto Canio dotato di ottimi mezzi vocali, cui manca invece la capacità di “tenere” la scena. Di ottima qualità tutti gli altri interpreti vocali. Un’ottima prova dell’orchestra del teatro diretta da un Frédéric Chaslin in grande forma. E finalmente un pubblico capace di modulare i propri consensi, quasi nulli per Cavalleria e fragorosi per Pagliacci.(Giovanni Neri)
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.. another “Cavalleria” two years after the last performance. Now the title is very popular but its repetitiveness like that of others is a sign of a lack of proactive skills worth Guinness World Records. I can only confirm what I wrote on April 9, 2017. The direction of Emma Dante (who to her credit certainly has the choice to avoid the classic Sicilian carts) tried to trace the sacred representations that were held (and still are held) in Sicily with an excessively marked repetitiveness of “viae crucis” and a “übertrieben” (a bad translation of the German word would be “overdone”) the whole setting with the result of appearing more boring that incisive. As far as the voices are concerned a palm above all the Turiddu of Roberto Aronica, powerful and dramatic voice precise and incisive in all the registers perfectly in tone with the atmosphere of the opera. A little disappointing is Veronica Simeoni’s Santuzza, which does not even obtain a single applause and whose drama seems conventional and artificial. For Alfio (Dalibor Jenis) we are in the field of a good, not exceptional professionalism. Much better the whole Pagliacci. Beyond a stage drama lacking quality, Serena Senigaglia’s set design and direction hit the mark by finding a good balance in the representation of a drama suspended between fiction and reality. The scene is one that conveys the feeling of a country drama in which we witness a feminicide (and a murder). Nothing to do with Cavalleria, here we are in a true atmosphere that leaves room for the creativity of the director. In this she is effectively joined by the vocal performers, starting with Carmela Remigio, convincing from a vocal point of view but also from a theatrical point of view. Really good evidence. Only a step under Canio equipped with excellent vocal means, which lacks the ability to “hold” the scene. All the other vocal performers are of excellent quality. An excellent test for the theater orchestra conducted by a Frédéric Chaslin in great shape. And finally an audience capable of modulating their consents, almost nothing for Cavalleria and thunderous for Pagliacci.
(Giovanni Neri)
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Cavalleria Rusticana
DIRETTORE Frédéric Chaslin
REGIA Emma Dante
CAST
SANTUZZA Veronica Simeoni
TURIDDU Roberto Aronica
ALFIO Dalibor Jenis
LOLA Alessia Nadin
LUCIA Agostina Smimmero
Pagliacci








