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La valutazioni delle interpretazioni di un pianista





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La signorina Yuia Wang e’ solo una delle tante macchinette tritatutto, fredde e spietate, arrivate dall’estremo oriente, che si esibisce per imporre al pubblico la propria bravura tecnica, infallibile (non proprio sempre!), per fare sfoggio di se’ stessa, con uno spropositato narcisismo, quel narcisismo che le impedisce di ricordarsi che ogni interprete e’ al servizio del Compositore e di ogni opera musicale che esegue, facendo in modo di mostrare la bellezza, il valore, il senso poetico di ogni componimento musicale che esegue. Altro elemento che le manca e’ la consapevolezza di quello esegue: pensate che sappia la differenza tra una scala di Scarlatti, rispetto a una scala scritta da Mozart, o Beethoven, o Prokofieff, oppure di Debussy ? Yuia Wang forse si e’ persa … il rispetto per quello che fa in sala d’incisione o in pubblico. Per finire: quando suona il pianoforte, vi sembra che trasmette emozioni ? vi fa venire la pelle d’oca ? vi commuove ? vi fa pensare a paesaggi da sogno ? A me e’ capitato ascoltando Horowitz, Michelangeli, Cziffra, Gieseking, Kempff, Gilels, per citarne alcuni ! Casomai qualcuno ancora non ci avesse fatto caso: se si presenta in pubblico con abiti che mettono in mostra il suo giovane corpo da … ragazzina vanitosa e viziata, che scodinzola, piena di sussiego, forse vuole mostrare A TUTTI I COSTI se’ stessa e le proprie capacita’ fisiche, pensando che corrispondano alle sue capacita’ musicali !!
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Ovviamente rispetto le opinioni di tutti ma in questo caso mi trovo in totale dissenso (e con me molti amanti ed esperti del pianoforte). La Wang esce da una delle più famose scuole pianistiche (Curtis Institute), è stata scelta da Abbado per sostituire la Argerich quando era giovanissima e ancora una sconosciuta al grande pubblico. Personalmente la ritengo una delle maggiori giovani (abbastanza..) interpreti che assomma a una tecnica eccezionale una grandissima sensibilità artistica. Non so che cosa si intenda per “brivido” o “pelle d’oca” etc. Il Pollini dei tempi migliori le suscitava queste sensazioni? A me piaceva moltissimo. Mi piace ascoltare chi interpreta in modo personale (e quindi libero – leggasi interpretazione) i brani eseguiti quando si muove nell’alveo dello stile del brano eseguito. Ma, ripeto, il dissenso (a differenza di quello che ogni giorno purtroppo vediamo e sentiamo) è in Kurvenal come in ogni altro ambito il sale di ogni discussione. Quindi grazie del suo commento e grazie per essere un mio lettore.
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Brivido, pelle d’oca: intendo dire che Yuia Wang non trasmette emozioni, e’ algida, asettica, tutto sommato e’ piu’ artefatta e precostruita, anziche’ avere una sensibilita’ artistica autentica vera e propria: il Maurizio Pollini dei tempi migliori trasmetteva persino la sua intelligenza analitica, assieme alla sua profondita’ culturale e una raffinatezza stilistica meditata e basata su una autocritica che tanti altri famosi “palloni gonfiati” (ancora il pericolo di narcisismo e vanita’ egocentrica) non possiedono. Questo e’ quello che intendo dire. Per cui ritengo sia ora di ridimensionare il valore di questa ragazzina. Vede caro amico, il clamore pubblicitario che Yuia Wang ha avuto e’ superiore a quel che merita in realta’; non e’ neanche la prima volta che succede qualcosa di simile. Aggiungo anche che la sua sensibilita’ musicale e artistica non ha niente a che vedere con quella di altri VERI pianisti, piu’ o meno della sua generazione, tipo Daniil Trifonov, Evgeni Kissin che, nel tempo, hanno confermato il loro valore. La ringrazio per la sua attenzione, rispettando la sua opinione, come quella di altri, le ho voluto precisare la mia prospettiva critica, come anche apprezzo l’aver aperto la sua pagina sulla rete, su cui e’ aperto lo scambio di opinioni, anche quando siano controverse, ma che, in fondo aumenta la varieta’ e la capacita’ di vedute a chiunque legge.
Con un cordiale saluto. Alfonso.
P. S. ; secondo me Claudio Abbado, se ascoltasse cosa e’ diventata attualmente questa pianista … si stara’ rivoltando nella tomba !
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Purtroppo Claudio ci ha lasciato…. Confermo di essere totalmente in dissenso ma “de gustibus.…..”
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Buongiorno e grazie per la “stroncatura” della stroncatura fatta dal critico a proposito del bis della settima Sonata di Prokoviev.
E’ ovvio che valutare una interpretazione sia un fatto soggettivo, mentre l’aspetto tecnico è oggettivo per sua natura. Ho smesso anni fa di far troppo caso alle valutazioni delle prime dopo aver letto quanto scritto dal famoso Piero Rattalino a proposito del pianismo di Ashkenzy (Pianisti e fortisti, pag.364) : “La civiltà russa che tra l’Ottocento e il Novecento si impone all’attenzione del mondo è il suo campo d’azione, la miniera in cui scava, tracciando una specie di storia dell’umanesimo, fondato a Vienna, trapiantato a Mosca, finito con Stalin.” Sarà di certo così , ma è di nuovo ovvio che tutta questa roba non possa essere scorta da tutti, sentendo il grande Ashkenazy suonare…
Alla Wang, davvero grande artista, suggerirei piuttosto di evitare Bis sempre estremamente difficili. Di essere una virtuosa e musicista stratosferica lo dimostra già dai Concerti che interpreta. Sarebbe forse meglio usare i Bis per far conoscere brani magari elementari e magari poco conosciuti, contribuendo così ad accrescere la cultura musicale del pubblico.
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Giusto…
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Ma Yuja Wang non viene criticata (a torto) come pianista solo dotata di tecnica formidabile ?
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Purtroppo è così, senza alcun fondamento…
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