Recensioni, Sinfonica

Takàks-Nagy Lisitsa – Teatro Manzoni Bologna 12 Marzo 2018

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Fasciata in uno sgargiante vestito rosso “alla Buniatishvili” Valentina Lisitsa 
entra con passo sicuro, preceduta come è dalla fama di pianista di YouTube.  (Nulla di maschilista: si leggano i miei posts in cui commento gli abbigliamenti degli esecutori maschili). La Valentina ha una bella tecnica che la sorregge durante tutta l’esecuzione del concerto di Prokofiev sfoggiando un virtuosismo di prima mano. Peccato che quando si tratta di suonare forte il pianoforte vorrebbe lamentarsi per l’eccesso di vigore, ma non mancano passaggi lirici di buona interpretazione (dalla partitura occhieggia sempre lo spettro di Marta Argerich…). Valentina non rinuncia comunque agli aspetti divistici ondeggiando la bella capigliatura bionda e accompagnando l’esecuzione con ammiccamenti che fanno la felicità del pubblico. Peccato che molto spesso vada fuori sincronismo con l’orchestra come una diva che ritiene che tutti debbano seguirla nelle sue scelte ritmiche dando un bel daffare al direttore. Bis: un notturno di Chopin e la celeberrima rapsodia ungherese di Liszt, forse una delle peggiori e più corrive composizioni del compositore ungherese.  Qui proprio, ma proprio non ci siamo. In Chopin la Lisitsa si permette languori esecutivi di bassa lega neppure supportati da un bel tocco e nel brano Lisztiano profonde tutto il cattivo gusto che purtroppo differenzia un esecutore di classe da un esecutore con poco cervello. Pessimo, proprio pessimo, ma naturalmente il pubblico di bocca buona va in visibilio: finalmente un brano che conosce! Che liberazione dopo Prokofiev!
Mi scuso di non potere recensire l’esecuzione della sinfonia di Čajkovskij perchè dopo il primo tempo, per motivi personali, ho dovuto lasciare la sala.
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Programma
Sergei Prokofiev Concerto per pianoforte e orchestra n.3 in Do magg., op.26
Pëtr Il’ič Čajkovskij Sinfonia n.4 in fa minore, op.36
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4 risposte a "Takàks-Nagy Lisitsa – Teatro Manzoni Bologna 12 Marzo 2018"

  1. Livio Giberti ha detto:

    Ho ascoltato la Lisitsa alla GOG di Genova nel Maggio 2016 in un concerto che includeva i Quadri di Mussorgski (prima nella versione originale per pianoforte e poi nella trascrizione orchestrale di Ravel) e il Bolero di Ravel eseguito a quattro mani con la pianista italiana Mariangela Vacatello (anche qui seguiva la versione orchestrale).
    Mi era sembrata una pianista molto “rozza” e muscolare, inesistente dal punto di vista interpretativo ma volta solamente a fare scena per i gonzi.
    Vedo dalla recensione del concerto bolognese che dopo due anni nulla e’ cambiato (anzi….)!

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  2. Roberto Barilli ha detto:

    …… basterebbe andare su Wikipedia e la foto salta fuori ma meglio affidarsi alle emozioni scatenate dal prof. Neri con il racconto ……

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