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Pronto ad attirarmi i fulmini di una buona parte dei miei lettori (alcuni dei quali – notabilmente i newcomers – tendono a darmi a priori allegramente dell’incompetente, obbligandomi – controvoglia – a elencare le mie credenziali!) debbo dire che ho trovato il concerto di cattivo gusto. Thomas Quasthoff è stato (e probabilmente ancora è) uno dei più grandi baritoni dell’ultimo trentennio e vederlo ridotto a declamatore (non eccellente – non è il suo mestiere!) mi ha dato il senso ancora una volta della incapacità di grandissimi artisti di fare i conti con l’avanzare degli anni. Ho già avuto modo di scriverne – ad esempio in occasione del concerto di Pollini – e credo inutile ribadire il concetto. Normalmente un baritono ha una vita musicale lunghissima (si pensi a Leo Nucci!) e sono certo che Quasthoff ha ancora molte frecce al suo arco: perché sprecarsi? Inutile dire che ha suscitato gli applausi di una audience molto disponibile, ma la disamina della performance, non viziata dalla empatia umana, non può che essere severa. Detto questo non è giudicabile la soprano Reiss vista la parte minuscola nel concerto. Interessante e bello il brano di Schönberg ed eccellente l’esecuzione della sinfonia mozartiana da parte di un’orchestra di qualità. Ma il fastidio prodotto dalla performance di Quasthoff non vorrei che avesse in qualche modo influito sul mio giudizio. La chiudo quindi qui scusandomi con i lettori.
PS Un “blogger” non è un oracolo e commette inevitabilmente errori (il minimo possibile..). Ricevo spesso “correzioni” non sempre fondamentali e non sempre precise. Così come io mi sottopongo al giudizio altrui con nome e cognome così chi vorrà avere la bontà di segnalarmi eventuali errori o imprecisioni dovrà farlo unicamente mandando un commento: a ognuno la propria responsabilità.
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Programma
Ludwig van Beethoven Egmont op.84 per orchestra, soprano e voce recitante (integrale delle musiche di scena)
Arnold Schönberg Ode a Napoleone Bonaparte op.41 per orchestra d’archi, pianoforte e voce recitante
Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n.39 in mi bemolle maggiore K.543
Purtroppo gli evidentissimi limiti fisici di Quasthoff lo hanno reso da una parte beniamino del grande pubblico, per quanto d’ élite ( come succede sempre con i disabili nei confronti dei quali non si riesce ad avere un rapporto “normale”, giudicandoli per quello che fanno e non per quello che sono – specie di questi tempi politicamente correttissimi – e quindi gli applausi sono inevitabili qualsivoglia cosa facciano: ben lo sa un Bocelli, che ci campa alla grande) e dall’ altra inadatto come cantante d’ opera. Ci ha regalato, però, interpretazioni meravigliose come liederista, che non ci si stanca mai di riascoltare.
Ci sono persone – direi personaggi – che hanno dato talmente tanto a Frau Musika da farsai perdonare qualsivoglia “svarione” di fine carriera. L’ avevo sentito dire in TV che si sarebbe ritirato dedicandosi alle masterclasses: evidentemente non vuole ancora andarsene in pensione…
Insomma, io penso che la serata non sia stata “persa” ed i soldi del biglietto in qualche modo ben spesi; se non altro per applaudirlo e ringraziarlo ancora una volta… Credo che Lei, Professore, questa volta sia d’ accordo con me.
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Sono spesso (non sempre..) d’accordo con Lei…
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