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Addobbato con una sgargiante blusa blu, i lunghi capelli bianchi ondulati, pizzetto e barba bianca, Mischa Maisky si presenta al pubblico come una icona del violoncellismo mondiale. Si siede su un predellino che appare fatto su misura, con una protuberanza che gli permette un puntale di 80 cm; il violoncello risulta praticamente sdraiato sulla persona. L’esecuzione è naturalmente di altissima qualità ma non raggiunge le stesse vette del passato. Tecnicamente perfetta, risulta in certi passaggi un po’ debole e il suono ne risente. La colpa è certamente anche della terribile acustica del teatro Dal Verme e di una orchestra che non viene sufficientemente tenuta a bada dal direttore, coprendo spesso il suono del violoncello. L’esecuzione del difficilissimo concerto di Dvořák meriterebbe di certo un’orchestra che assai meglio assecondasse l’interprete. Quanto a Maisky gli anni passano per tutti (e ne fa fede l’evidente sforzo nel suonare che lo costringe ripetutamente a detergersi il sudore) e certamente il violoncello è strumento impietoso, assai più del pianoforte (penso a grandi vecchi come Radu Lupu in grado di fornire prestazioni eccezionali anche laddove la tecnica non lo sorregge più come un tempo). In ogni caso grande successo di pubblico e due bis bachiani. Nel secondo tempo il concerto ha presentato la quinta sinfonia di Sibelius, un brano certamente non di grande spessore eseguito da un’orchestra piena di buona volontà ma oggettivamente di qualità mediana. E questo nonostante le contorsioni del giovane direttore cui bisognerebbe suggerire l’analisi del gesto dei grandi direttori, sempre misurato e autorevole senza eccessi ginnici che nulla portano alla qualità dell’esecuzione. Non molto altro da dire. Buon successo di pubblico (e un po’ di stonata clacque locale..).
Programma
Antonín Leopold Dvořák Concerto per violoncello e orchestra op. 104
Jean Sibelius Sinfonia op. 82
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Un aspetto del tutto marginale della sua recensione: seguo Maisky da anni, al festival di Verbier, e l’ho sempre visto sudare copiosamente e detergersi il volto. Non prenderei quindi questa reazione naturale come un sintomo di invecchiamento e di maggior fatica nell’eseguire i suoi magici pezzi.
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Certamente: era solo una nota aggiuntiva
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Io sono andato ad ascoltare maisky al dalverme nellanprima delle due date disponibili. E ho notato proprio un basso livello di preparazione da parte della orchestra. Soprattutto erano molto scollati con il solista e c’erano numerosi problemi di intonazione. Michiedevo se fosse stato cosi anche il sabato.
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Si, purtroppo… l’orchestra e il direttore sono quello che sono…
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