

Raggiunti i 200 voti espressi riporto qui la lettera da me indirizzata a Musica Insieme.
Att.ne Dott. Borsari
Egregio Dottore,
ho voluto attendere di ricevere 200 voti per il sondaggio relativo al gradimento delle introduzioni ai concerti condotto nel mio blog per inviarLe i risultati. I numeri – come può vedere – sono inequivocabili e possono essere verificati individualmente: al termine di ogni “post” è presente un riquadro tramite il quale è possibile esprimere il proprio voto e verificare il risultato complessivo (ovviamente i voti ripetuti sono bloccati…). Il test rimarrà disponibile fino alla fine di Gennaio. Mi conforta in questa mia indagine – i cui risultati non fanno che confermare la sensazione personale che ho avuto modo più volte di comunicarLe – anche l’opinione espressa da Taverna il 27 Dicembre sul Corriere di Bologna (se non credete a me credete a questo “galantuomo” – dice Don Giovanni a Donna Elvira indicando Leporello che le sciorinerà il famoso catalogo!). Non mi illudo che tutto questo abbia l’effetto di porre termine a una prassi che io – come la maggioranza – considero un inutile orpello ma mi permetto di accluderLe un libretto di sala del Quartetto di Milano (ovviamente non inseribile nel presente post ma reperibile sul sito del Quartetto – http://quartettomilano.it/00646/DOCS/T-SdQ06_1516.pdf) che frequento molto spesso: lì l’introduzione musicologica prende una forma culturale fruibile anche dopo il concerto stesso a completamento di quest’ultimo. E con risultati di ben altro spessore. Le auguro un felice 2016 e mi avrà comunque Suo fedele, seppur critico, abbonato.
Cordialmente
G.Neri
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Apology: in some cases (i.e. german) the translation can be totally meaningless.
Verissimo, gentile Professore, ma certe (frequentissime) standing ovations, magari a mani alzate…
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…sono una ridicola manifestazione che vorrebbe fare capire di essere degli intenditori mentre si tratta solo di poveri esibizionisti provinciali. All’estero esiste la “standing ovation” ma si alzano le persone non le braccia!!!
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Non so se Musica Insieme terrà conto del risultato del sondaggio. Penso che l’ introduzione serva più che altro all’ ego di chi la conduce – che se la canta e se la suona a beneficio di pochi intimi – e che del pubblico (considerato bue) si tenga assai poco conto.
Riguardo all’ “etichetta” sono un poco combattuta. Da un lato, come utente aborro i fruscii, le tossette, i bisbigli dell’ uditorio durante il concerto, d’ altro canto non posso non ricordare che fino a non troppi decenni fa i teatri erano luoghi dove ci si intratteneva in vari modi e non cattedrali in cui entrare ( sempre più in pochi…) con fede reverente. Insomma, se un Mozart ha subito e sopportato le intemperanze del pubblico, tanto più sarebbe il caso di farle sopportare a certi mestieranti… Sopportare in silenzio e fino alla fine una performance inadeguata ( per quanto ben pagata) a volte potrebbe essere uno strazio inutile. E si rimpiange il famoso( e benefico) calcio alle mozartiane terga.
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No hope per i “pistolotti”: il volere della maggioranza (e il campione è significativo!) pare non interessare…Quanto ai fruscii in sala bisognerebbe ricordare che ai vecchi tempi non esistevano le registrazioni che oggi permettono di ascoltare musica a casa propria anche durante conversazioni, libagioni, cene etc. Chi va ai concerti uscendo di casa ha diritto di vedere compensato il proprio impegno con una sala rispettosa della buona educazione. Grazie per il Suo commento.
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Caro prof., intanto bravo per avere dato modo di vedere come è strutturato un programma di sala di una formazione di prestigio come quella del Quartetto di Milano.
A parte l’accuratezza e la completezza delle notazioni (che mi pare avere capito sono messe a disposizione dello spettatore una settimana prima ….) ho apprezzato in particolar modo le ‘raccomandazioni’ e più precisamente l’ultima là dove si viene invitati a ‘non lasciare la sala prima del congedo dell’artista’.
Notazione quest’ultima particolarmente opportuna perchè è odioso assistere allo spettacolo di gente che non vede l’ora di andarsene quando ancora il cast è sul palcoscenico per ricevere il verdetto del pubblico.
Bravi quindi a Milano a ricordare che la buona educazione è un valore da riconoscere anche a Teatro.
Naturalmente mi auguro che il suo contributo a MusicaInsieme sia apprezzato e anche complimenti per il consistente seguito che ha il Suo Kurvenal !!!
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